fwbuilder
tra questi è senza dubbio uno dei migliori.
iptables
e ip6tables
. La differenza risiede nel fatto che il primo agisce sulle reti IPv4, il secondo su quelle IPv6. Poiché entrambi i protocolli di rete coesisteranno probabilmente per molti anni, entrambi dovranno essere utilizzati in parallelo.
filter
riguarda le regole di filtraggio (accettare, rifiutare o ignorare un pacchetto);
nat
riguarda la traduzione di indirizzi e porte di origine o di destinazione dei pacchetti;
mangle
riguarda altre trasformazioni sui pacchetti IP (inclusi il campo e le opzioni del ToS: Type of Service);
raw
permette altre modifiche manuali sui pacchetti prima che giungano al sistema di monitoraggio delle connessioni.
filter
contiene tre catene standard:
INPUT
: riguarda i pacchetti che hanno come destinazione il firewall stesso;
OUTPUT
: riguarda i pacchetti emessi dal firewall;
FORWARD
: riguarda i pacchetti che transitano attraverso il firewall (che non è né la sorgente, né la destinazione).
nat
contiene tre catene standard:
PREROUTING
: per modificare i pacchetti non appena arrivano;
POSTROUTING
: per modificare i pacchetti quando sono pronti per essere spediti;
OUTPUT
: per modificare i pacchetti generati dal firewall stesso.
-j
dei comandi) all'azione specificata. Sono stati standardizzati i comportamenti più comuni ed esistono azioni dedicate per ognuno. Intraprendere una di queste azioni standard interrompe l'avanzamento nella catena, dato che il destino del pacchetto è già stato deciso (salvo l'eccezione descritta in seguito):
ACCEPT
: permette al pacchetto di continuare per la sua strada;
REJECT
: rifiuta il pacchetto con un pacchetto di errore ICMP (l'opzione --reject-with tipo
di iptables
permette di selezionare il tipo di errore);
DROP
: elimina (ignora) il pacchetto;
LOG
: registra (via syslogd
) un messaggio con la descrizione del pacchetto; da notare che questa azione non interrompe l'elaborazione, e l'esecuzione della catena prosegue con la regola successiva, ed è per questo che per registrare i pacchetti rifiutati è necessario usare insieme una regola LOG e una REJECT o DROP;
ULOG
: registra un messaggio via ulogd
, che può essere maggiormente personalizzato ed è più efficiente di syslogd
per analizzare una grande mole di messaggi; da notare che questa azione, come «LOG», anch'essa fa proseguire l'elaborazione con la regola successiva nella catena corrente;
RETURN
: interrompe l'elaborazione della catena corrente, e ritorna alla catena chiamante; nel caso in cui la catena corrente sia standard, non esiste alcuna catena chiamante, perciò viene eseguita l'azione predefinita (specificata dall'opzione -P
di iptables
);
SNAT
(solo nella tabella nat
): applica la Destinazione NAT (opzioni ulteriori descrivono l'esatta modifica da applicare);
DNAT
(solo nella tabella nat
): applica la Destinazione NAT (opzioni ulteriori descrivono l'esatta modifica da applicare);
MASQUERADE
(solo nella tabella nat
): applica il mascheramento (caso speciale di Sorgente NAT);
REDIRECT
(solo nella tabella nat
): reinstrada un pacchetto verso una data porta dello stesso firewall; può essere usato per creare un proxy trasparente alla rete che funziona senza necessità di configurazioni lato client, dato che il client pensa di connettersi al destinatario mentre le comunicazioni in realtà attraversano il proxy.
mangle
, esulano dagli scopi di questo libro. Una lista integrale si ottiene con iptables(8) e ip6tables(8).
iptables
e ip6tables
permettono la manipolazione di tabelle, catene e regole. L'opzione -t tabella
individua su quale tabella vanno ad operare (filter
è la predefinita).
-N chain
crea una nuova catena. -X chain
cancella una catena vuota e non usata. -A chain regola
aggiunge una regola in coda ad una catena. -I chain numero_regola regola
inserisce una regola prima della regola numero numero_regola. -D chain numero_regola
(oppure -D chain regola
) cancella una regola in una catena; la prima sintassi identifica la regola da rimuovere in base al suo numero, mentre la seconda la identifica in base al suo contenuto. L'opzione -F chain
svuota una catena (rimuove tutte le sue regole); se non è specificata alcuna catena, vengono rimosse tutte le regole dalla tabella. -L catena
elenca le regole nella catena. Infine, l'opzione -P chain azione
definisce l'azione predefinita, o "linea guida", per una data catena; da notare che solo le catene standard possono avere una "linea guida".
condizioni -j azione opzioni_azione
. Se viene definita più di una condizione nella stessa regola, allora il criterio è la congiunzione (and logico) delle condizioni, che è restrittivo tanto quanto ognuna delle singole condizioni.
-p protocollo
verifica il campo protocollo del pacchetto IP. I valori più usati sono tcp
, udp
, icmp
e icmpv6
. Anteporre un punto esclamativo alla condizione la nega, facendola corrispondere a «qualunque pacchetto con un protocollo differente da quello specificato». Questa meccanismo di negazione non è specifico solo per l'opzione -p
, ma può essere utilizzato anche per tutte le altre condizioni.
-s indirizzo
oppure -s rete/maschera
verifica l'indirizzo sorgente del pacchetto. Ugualmente, -d indirizzo
oppure -d rete/maschera
verifica l'indirizzo destinazione.
-i interfaccia
seleziona i pacchetti provenienti dalla data interfaccia di rete. -o interfaccia
seleziona quelli uscenti da una specifica interfaccia.
-p tcp
può essere raffinata con ulteriori condizioni sulle porte TCP, con clausole tipo --source-port porta
e --destination-port porta
.
--state stato
verifica lo stato di un pacchetto in una connessione (questa richiede il modulo del kernel ipt_conntrack
, per il monitoraggio delle connessioni). Lo stato NEW
descrive un pacchetto che instaura una nuova connessione; ESTABLISHED
descrive i pacchetti appartenenti ad una connessione già in essere, e RELATED
descrive i pacchetti che instaurano una connessione correlata con una già esistente (che è utile per le connessioni ftp-data
in modalità «attiva» del protocollo FTP).
LOG
, per esempio, ha le seguenti opzioni:
--log-level
, con valore predefinito warning
, indica il livello di gravità di syslog
;
--log-prefix
permette l'inserimento di un prefisso di testo per differenziare i messaggi di log;
--log-tcp-sequence
, --log-tcp-options
e --log-ip-options
indicano dati ulteriori da integrare nel messaggio: rispettivamente, il numero di sequenza TCP, opzioni TCP e opzioni IP.
DNAT
prevede l'opzione --to-destination indirizzo:porta
per indicare il nuovo indirizzo IP e/o porta di destinazione. Allo stesso modo, SNAT
prevede --to-source indirizzo:porta
per indicare il nuovo indirizzo IP e/o porta di origine.
REDIRECT
(disponibile solo per IPv4) prevede l'opzione --to-ports porta(e)
per indicare la porta, o l'intervallo di porte, dove vengono reindirzzati i pacchetti.
iptables
/ip6tables
. Digitare questi comandi manualmente può essere noioso, perciò sono solitamente memorizzati in uno script in modo tale che ad ogni avvio della macchina venga richiamata automaticamente la stessa configurazione. Questo script può essere scritto a mano, ma può essere interessante prepararlo con uno strumento di alto livello quale fwbuilder
.
#
apt install fwbuilder
fwbuilder
traduca le regole in base con gli indirizzi assegnati agli oggetti.
fwbuilder
può generare uno script che configura il firewall in base alle regole che sono state definite. La sua architettura modulare gli conferisce l'abilità di generare script utilizzabili su sistemi differenti (iptables
per Linux, ipf
per FreeBSD e pf
per OpenBSD).
up
del file /etc/network/interfaces
. Nel seguente esempio, lo script è memorizzato in /usr/local/etc/arrakis.fw
.
Esempio 14.1. File interfaces
che richiama lo script del firewall
auto eth0 iface eth0 inet static address 192.168.0.1 network 192.168.0.0 netmask 255.255.255.0 broadcast 192.168.0.255 up /usr/local/etc/arrakis.fw